Raccontare l'esperienza positiva di migranti e rifugiati scaturisce dal forte bisogno di ICARE di concretizzare la propria mission anche attraverso la realizzazione della continuità assistenziale.
Zehinab ha lasciato il suo paese di origine, la Costa D’Avorio, all’età di
7 anni circa con la madre e una sua lontana cugina, per sfuggire alla violenza
fisica e psicologica del padre, che aveva già sposato un’altra donna.
Durante il percorso migratorio, le tre donne soggiornano in Mali per circa 2 mesi. Qui la
madre già in condizioni di salute precarie, si aggrava e muore.
Il viaggio prosegue dalla costa d’avorio in Libia dove rimane circa 3 anni. Successivamente insieme ad una sua cugina raggiunge Lampedusa.
Da qui la presa in carico dei servizi sanitari territoriali che ricordano che alle prime osservazioni Zehinab rispondeva con lunghi silenzi nei momenti di breve “apertura relazionale” mostrava
comportamenti talora compatibili con un’età adolescenziale di 15/17 anni e
riconducibili probabilmente ad “adultizzazione precoce”.
Inizialmente la
chiusura relazionale nei confronti degli operatori appariva persistente e
caratterizzata da scarsa fiducia verso l’adulto in genere, probabilmente per
non rivivere ulteriori vissuti abbandonici che ne hanno caratterizzato la fase
tardiva della sua età infantile.
Gli operatori dell’Equipe con pazienza,
perseveranza e creando le giuste condizioni contenitive e protettive, anche con
attività ludiche a lei congeniali, sono riusciti a suscitare giusta motivazione
nella minore che ha mostrato già primi segnali di apertura relazionale nel mese
di Marzo e successiva collaborazione e incondizionata fiducia verso gli
operatori dell’Equipe, avvenuta nel mese di Aprile, anche grazie alla
collaborazione da parte degli operatori della struttura ospitante che hanno
avuto un ruolo importante nel favorire la presa in carico della piccola.
Tra le “braccia sicure” la bambina, molto alta di statura, si fa “piccola piccola”, lasciandosi andare ad un pianto dirotto, facendosi consolare e confortare.
Ha così inizio il processo elaborativo delle esperienze traumatiche della minore in un contesto relazionale terapeutico a cui Zehinab si è affidata pienamente, manifestando piena fiducia.
In questo setting, la bambina ha potuto sperimentare un clima emotivo di piena accoglienza, accettazione, amore, sicurezza, guida: tutte esperienze basilari in età evolutiva.
Oggi Zehinab è una bambina gioiosa e racconta di essere felice di stare con alcune persone della sua vita comunitaria nonché di incontrare i suoi “dottori”. Esprime vitalità e desiderio di fare cose belle e creative attraverso attività ludiche e disegni
Per approfondire:
Dott. Sergio Celano
Responsabile Comunicazione ICARE Sicilia
ASP 9 Trapani
icare@asptrapani.it